mercoledì 3 agosto 2016

La PT-109, la motosirulante di Kennedy

JFK al centro seduto
Verso le 02:00 del 2 agosto 1943, una notte senza luna, la motosilurante di Kennedy unitamente ad altre unità gemelle, si trovava nel''arcipelago delle Salomone per intercettare il naviglio giapponese. La PT-109 aveva spento il motore per evitare il rilevamento della scia da parte degli aerei giapponesi quando l'equipaggio si accorse di trovarsi sulla rotta del cacciatorpediniere giapponese Amagiri, che stava rientrando da una missione di sbarco di 900 soldati.

Equipaggio della PT-109,in piedi a destra JFK

la PT-109 durante il trasporto
Fu varata il 20 giugno 1942 e il 10 luglio dello stesso anno consegnata alla Marina statunitense, che provvide al suo equipaggiamento presso i cantieri New York Navy Yard di Brooklyn.
Le motosiluranti da pattugliamento di questo tipo furono le più grosse utilizzate dalla Marina statunitense durante la seconda guerra mondiale. Con le loro 40 tonnellate di stazza e 20 metri di lunghezza, avevano un robusto scafo in legno, realizzato con due strati di fasciame in mogano spessi 2,5 cm. Erano dotate di tre motori a benzina Packard (uno per ogni albero d'elica) di 1 500 hp ciascuno, che potevano spingerle fino alla velocità massima di 76 km/h.La principale arma d'offesa erano i 4 tubi lancia siluri posti sui lati e aveva un
equipaggio standard fra i 12 e i 14 uomini.
L'Amagiri stava viaggiando ad una velocità elevata, fra i 43 ed i 75 km/h, per rientrare nel porto di partenza entro l'alba. L'equipaggio della PT 109 ebbe meno di 10 secondi per incrementare la velocità ma il cacciatorpediniere travolse la nave americana; ciò avvenne nello stretto di Blackett fra Kolombangara e Arundel, nelle isole Salomone, vicino al punto di coordinate 8°06′44″S 156°54′20″E.
La PT-109 fu tagliata in due parti ed affondo'.I marinai Andrew Jackson Kirksey e Harold W. Marney rimasero uccisi e altri due membri dell'equipaggio gravemente feriti.
Tutte le isole maggiori dei dintorni erano controllate dai giapponesi e quindi i sopravvissuti dovettero raggiungere a nuoto in 4 ore la piccola isola di Plum Pudding (denominata ora Isola Kennedy). In questa occasione il futuro presidente, utilizzò la cinghia di un salvagente, tenuta serrata fra i suoi denti, per trascinare il suo compagno
macchinista, gravemente ustionato. L'isola scelta pero' aveva dimensioni ridottissime con un diametro di appena
90 metri ed era priva di cibo e acqua. Con ulteriori 4 ore di nuoto Kennedy riuscì a raggiungere le isole Naru e Olasana, alla ricerca di cibo e soccorso; egli quindi guidò i suoi uomini su quella di Olasana, sulla quale si potevano trovare noci di cocco ed acqua potabile.
Nel frattempo l'esplosione ed il conseguente affondamento della PT-109 furono visti da un osservatore australiano, il sottotenente Arthur Reginald Evans, che presidiava un posto segreto di osservazione. Evans inviò due isolani delle Salomone, Gasa e Kumana con la loro canoa alla ricerca di eventuali naufraghi che
JFK al timone
furono individuati dopo 6 giorni . In un primo tempo furono scambiati per Giapponesi ma Kennedy riusci a convincerli della loro nazionalità americana ed incise su una noce di cocco un messaggio da portare alla più vicina base militare alleta. I due indigeni trasportarono la noce con il messaggio con grandi rischi attraverso 65 km di acque ostili, pattugliate dai giapponesi, alla più vicina base alleata sull'isola di Rendova. Infine la PT-157, al commando del tenente William Liebenow, poté giungere a recuperare i sopravvissuti.
La noce di cocco venne conservata in un involucro di vetro da Kennedy, che durante la sua Presidenza la tenne sulla sua scrivania nello Studio Ovale ed oggi è in mostra nella Biblioteca John F. Kennedy a Boston nel Massachusetts.
Il relitto della PT-109 fu localizzato nel maggio del 2002 da una spedizione della National Geographic guidata dal professor Robert Ballard. Alla profondità di circa 360 m venne individuato un tubo lanciasiluri e la parte prodiera della motosilurante. Kennedy torno' piu' volte a trovare i suoi salvatori che vennero anche invitati alla cerimonia per il suo insediamento alla Casa Bianca ma per alcuni
disguidi non riuscirono a partecipare. Nel 2007 Kumana, unico sueperstite, venne portato sulla portaerei "USS Peleliu" dove partecipo' ad una cerimonia in suo onore.
Kumana, uno dei due indigeni che salvarono l'equipaggio della PT-109
Kumana viene portato a bordo della "USS Pelelin nel 2007

Il cacciatorpediniere Giapponese" Amagiri"


La noce di cocco con il messaggio: "NAURO  ISL COMMANDER...NATIVO KNOWS
POS'IT...HE CAN PILOT...11 ALIVE NEED SMALL BOAT...KENNEDY"




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