sabato 11 gennaio 2014

Ma dove vanno a morire i vaporetti di Venezia?



Navigando nel web mi sono imbattuto tra le pagine di questo sito molto ricco di argomentazioni e foto,  molto interessante  per tutti quelli come il sottoscritto sono affascinati ,e l'autore del sito ,http://www.veniceboats.com/actv-flotta-disarmo.htm  ,offre ampia ed esauriente materiale e...
Giliberto  Penzo,  inizia così!
-Scrivevo nel 2004, sul mio libro Vaporetti, Un secolo di trasporto pubblico nella laguna di Venezia:
Ma dove vanno a morire i vaporetti? Non c’è per loro un cimitero degli elefanti come per le barche in legno che nelle secche ai margini dei canali si dissolvono al sole. Fino a non molto tempo erano radiati dalla flotta e venduti a privati o altre compagnie di navigazione con le quali continuavano ancora per molto tempo il loro lavoro. Ora semplicemente vengono distrutti e venduti a peso di ferro vecchio, anche se molte persone desidererebbero acquistarli per riutilizzarli da diporto o come casa galleggiante, ma da molti anni l’Actv ha deciso di non vendere più i battelli dismessi, perché teme a ragione che vengano reimpiegati per il trasporto di persone in concorrenza con le loro linee. Nella lista di barche che mi piacerebbe si potesse riportare in vita, vi sono tre battelli alati in cantiere in attesa di demolizione e due motonavi che giacciono, divorate dalla ruggine, in un cantiere a Chioggia. Gli unici battelli sopravissuti sono quelli venduti prima delle restrizioni attuali e quelli costruiti appositamente per altre compagnie di navigazione, fra quelli reimpiegati vi sono un vecchio battello 20 VA recuperato da una famiglia danese che lo usa come abitazione alla Giudecca e uno riutilizzato come studio d’architettura sul Naviglio-Brenta.

 
 

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